In un articolo precedente, nel parlare delle conseguenze sulle spedizioni marittime che la crisi del Mar Rosso ha portato, abbiamo menzionato una clausola contrattuale chiamata “addizionali VATOS”.

Cominciamo dicendo che il processo di formazione dei prezzi di trasporto ha delle regole.

Il BAS (Basic Ocean Freight), cioè il nolo che si paga per usufruire di uno spazio per le merci a bordo della nave, è solo una parte delle spese che l’esportatore deve calcolare.

Esiste un numero consistente di addizionali come, ad esempio, l’adeguamento per le fluttuazioni del carburante, il supplemento per una particolare congestione portuale del momento e così via. A differenza del costo del nolo che ha solitamente una validità prestabilita, le addizionali sono sempre da considerarsi VATOS (Valid At Time Of Shipment) e possono essere applicate dalla compagnia marittima a partire da qualsiasi momento e senza preavviso.

Le compagnie si muovono sapendo che ogni giorno possono esserci delle variazioni dello scenario mondiale, o degli eventi imprevisti, e che tutto ciò avrà un’incidenza sul costo finale della spedizione.

Specificare nel contratto di trasporto che le addizionali sono VATOS è per il vettore una necessità: così facendo può tutelarsi ed evitare di assorbire eventuali rincari improvvisi.

 

Addizionali VATOS da conoscere

Un’azienda coinvolta nell’import/export può incontrare diversi tipi di costi addizionali sul suo cammino.

Di seguito gli esempi più comuni:

  • supplemento per le oscillazioni della valuta;
  • general rate increase (GRI);
  • congestion fee (CFO/CFD);
  • peak season surcharge (PSS);
  • environmental fuel fee (EFF);
  • emergency bunker fee (EBF) oppure bunker adjustmen fee (BAF);
  • emergency risk surcharge (ERS).

 

Supplemento per le oscillazioni della valuta

La compagnia marittima può rivalersi sullo shipper in caso di variazioni repentine dei tassi di cambio tra la valuta di spedizione e quella di destinazione.

All’atto pratico, se per spedire un container dal Brasile all’Italia è stato concordato un prezzo di 15mila USD, ma all’improvviso il tasso di cambio USD/EUR si deprezza, il vettore per non rimetterci addebita un addizionale all’azienda cliente.

 

General Rate Increase (GRI)

Questa voce si somma alla tariffa standard generalmente come conseguenza di un aumento della domanda.

 

Congestion Fee (CFO/CFD)

È un supplemento applicabile sia ad origine (CFO) sia a destinazione (CFD), quando la compagnia lavora in condizioni operative difficili, come ad esempio il congestionamento dei porti che si è verificato nel pieno della pandemia da COVID-19.

 

Peak Season Surcharge (PSS)

Esistono delle rotte particolarmente trafficate dalle portacontainer in alcuni periodi o stagioni dell’anno. Le settimane che precedono il Capodanno Lunare nell’estremo oriente, per citare un esempio.

Nei momenti in cui il volume di movimentazione merci è alto, lo shipper pagherà un addizionale.

 

Environmental Fuel Fee (EFF)

Si tratta di una tassa ambientale sul carburante associata all’attuazione del regolamento IMO 2020 (International Maritime Organization).

 

Emergency Bunker Fee (EBF)

Coerente col fatto che le oscillazioni del prezzo dei carburanti possono facilitare o rallentare l’economia, il carrier tra gli addizionali include un supplemento che tampona le variazioni impreviste dei suddetti che non possono essere coperte dalle tariffe standard.

 

Emergency Risk Surcharge (ERS)

Infine, gli addizionali tengono conto anche dell’instabilità geopolitica e della probabilità di doversi spostare in regioni a rischio o di dover rinunciare alle rotte tradizionali.

Qui i costi per lo shipper aumentano per coprire i costi del carburante (per allungare il percorso o navigare più velocemente) e per le misure di sicurezza aggiuntive.

È possibile evitare i costi addizionali?

Sappiamo che molti resteranno delusi, ma la risposta è no.

Non è possibile evitare di pagare gli addizionali o che vengano inseriti nel contratto a tariffa fissa, proprio perché dipendono da variabili che non è possibile prevedere in anticipo. Infatti, le compagnie marittime specificano sempre che questi costi extra sono VATOS, ovvero validi al momento della spedizione.

Cosa succede, invece, se la tua azienda ha un accordo continuativo, quindi con tempi (e costi) garantiti, con una compagnia marittima?

Purtroppo, qualsiasi evento che può influire sulle spedizioni ha la precedenza su qualsiasi accordo preesistente con un vettore.

Ciò significa che se un’impresa ha un contratto con una certa compagnia, e ha già versato una rata che copre quattro mesi, se accade un imprevisto quest’ultima può comunque addebitare un adeguamento dei VATOS al cliente.

 

Chi spedisce, viene inevitabilmente toccato dai cambiamenti che avvengono nel mondo e sui mercati. Avere al tuo fianco un professionista che ti aiuta a districarti tra costi e addizionali e ti tiene sempre aggiornato è fondamentale.

Scegli l’aiuto di un bravo spedizioniere e sarai sempre pronto a tutto.

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