Spedizioni rallentate per la strategia zero COVID cinese
Mentre nella maggior parte del mondo i governi hanno optato per una strategia di convivenza con il coronavirus, al fine di ripristinare i commerci e risollevare l’economia, la Cina è rimasta coerente con le ferree misure di sicurezza intraprese a inizio 2020.
L’ormai nota strategia “Zero COVID” prevede di imporre il lockdown nelle città anche in presenza di focolai minimi.
Ciò non esclude affatto le realtà commerciali del “Paese del dragone”, come la grande città portuale di Tianjin, o la metropoli di Shanghai.
Le vicissitudini attraversate da aziende e spedizionieri non si sono allontanate dal periodo iniziale della pandemia.
In un recente sondaggio pubblicato da Container XChange, il 58% degli intervistati ha riferito che il lockdown cinese ha reso difficile produrre e spedire tutto il prodotto pianificato.
Sono state colpite allo stesso modo sia le aziende italiane che vogliono esportare verso la Cina, sia le aziende che avevano, in tempi diversi, delocalizzato in Cina e ora si trovano a non poter far uscire i prodotti dal Paese.
Insomma, la situazione cinese è di chiusura, e non aiutano a fare previsioni i segnali contraddittori provenienti dal colosso orientale.
Se da una parte Xu Chengguang, alto funzionario del Ministero dei Trasporti, afferma che la Cina si impegna a migliorare la situazione delle aziende di trasporto, delle infrastrutture, e dunque a regolarizzare l’approvvigionamento logistico, il presidente Xi Jinping non sembra propenso ad allentare le restrizioni sanitarie per favorire una ripresa del commercio.
Le spedizioni influenzate dal lockdown cinese
A soffrire per la strategia zero COVID applicata in Cina sono sia i trasporti per via marittima dei container, sia le spedizioni di merci per via aerea.
Per quanto riguarda le spedizioni aeree, molte compagnie continuano a cancellare voli in entrata e in uscita.
Non vengono cancellati solo i voli cargo, ossia quelli dedicati esclusivamente al trasporto merci, ma purtroppo anche i voli passeggeri.
Questo è un grosso problema, perché sono proprio i vettori passeggeri a trasportare la maggior parte delle merci, in quanto viaggiano con maggior frequenza e raggiungono destinazioni più diversificate dei vettori cargo.
La situazione dei trasporti via nave cargo è un po’ meno complicata, ma comunque con evidenti limiti d’azione.
Il lockdown cinese ha costretto le navi a rimanere in porto per lunghi periodi di tempo, e insieme con le navi i container.
Questo implica necessariamente una riduzione dello spazio disponibile nei porti per nuove merci, come si è di fatto verificato a Shanghai di recente; una difficoltà enorme per far arrivare le merci in Europa dall’Asia e un aumento delle spese di nolo.
Certamente da qui scaturisce la decisione presa da alcune aziende di non rimandare i container SOC (Shipper Owned Container) vuoti in Cina.
Cosa accadrà alle spedizioni da e verso la Cina
La chiusura continuativa delle infrastrutture cinesi ha determinato una congestione delle merci nei magazzini, nei container, nei porti e negli aeroporti, sia in Cina che in Europa.
Il pericolo avvertito è che, una volta che arriverà il contrordine da parte del governo cinese, si verifichi una situazione peggiore rispetto a quella del 2021.
Sempre nel sondaggio pubblicato da Container XChange, il 51% degli intervistati ha riferito che in questo 2022 si aspetta un maggiore caos nella logistica, causato dal prolungamento dei blocchi sulle spedizioni.
Lo stesso timore è stato espresso da società di consulenza doganale come C-Trade.
Infatti, nel momento in cui verranno allentate le regole di blocco, tutti gli arretrati cominceranno a spostarsi insieme, ottenendo così:
- un peggioramento della congestione delle merci;
- caos nello smistamento e nelle consegne;
E, di conseguenza, ulteriori ritardi e costi aggiuntivi per tutte le parti coinvolte.
Nel 2021 è stato calcolato che ci sono volute dalle 6 alle 8 settimane per ripristinare il regolare flusso delle merci.
Per quest’anno i meno ottimisti prevedono che il settore delle spedizioni internazionali sarà in difficoltà ancora nel periodo di Natale.
La situazione futura dipenderà molto da quando inizierà ad allentarsi la strategia zero COVID, ma anche dall’andamento della domanda.
Bisogna sottolineare che siamo in alta stagione, un momento nel quale i consumatori dirottano i loro acquisti su servizi per le vacanze, piuttosto che sui beni di consumo.
In tal caso, la domanda di container vuoti per il trasporto merci dovrebbe ridursi, aiutando a compensare la congestione delle merci nei porti e negli aeroporti e le difficoltà di spedizione.
Sono ancora presenti delle irregolarità, pertanto siamo a disposizione per fornirti la nostra consulenza e darti informazioni sulle novità relative alle spedizioni da e verso la Cina.